alcune riflessioni in tema di emergenza, diritto e diritti, dopo due anni di “pandemia”

Da ormai due anni siamo sottoposti ad un continuo bombardamento di notizie, a cui sono seguiti provvedimenti di tutti i generi, quasi tutti liberticidi, poco spiegati e poco ortodossi sotto il profilo formale e sostanziale (iniziati con i famigerati DPCM) che dovrebbero imporre al cittadino, ancor più se si occupa di temi giuridici, fondamentali riflessioni sul periodo che stiamo attraversando.

Non si tratta di essere no vax o pro vax (il vaccinarsi deve rimanere scelta individuale a fronte di trattamenti di cui si ignorano gli effetti futuri), categorie folli che hanno l’unico scopo di contrapporre, si tratta semplicemente di interrogarsi su ciò che sta accadendo, sulle ragioni che lo giustificano, sulla compatibilità delle scelte poste in essere da chi governa con i pilastri del nostro ordinamento e sulle evidenze dei dati che sono sottesi a quelle scelte.

Di una democrazia possono essere mantenuti i simulacri e svuotati di significato gli strumenti che dovrebbero competere ai cittadini  quello stato: non sarà inutile chiedersi quanto, in tutti questi anni,  le scelte dei cittadini al momento del voto abbiano effettivamente inciso sulle sorti di questo paese.

In questa sezione compariranno dunque articoli tratti dal web o commenti ai singoli provvedimenti che possano essere di stimolo all’utilizzo dei propri neuroni, interventi non necessariamente tutti condivisi e condivisibili, ma che spingono a riflettere (e per tal ragione saranno evitati con cura sia gli integralisti del vaccino che i fautori delle scie chimiche…).

© Massimo Ginesi 21 settembre 2021