I criteri tecnici che regolano la ripartizione delle spese di riscaldamento sono noti con la sigla UNI 10200: si tratta di una norma che è stata elaborata dalla Commissione Tecnica 803 del C.T.I. (Comitato Termotecnico italiano) e che costituisce supporto ed integrazione della legislazione in tema di ripartizione delle spese di riscaldamento.
La norma indica i criteri per imputare la spesa totale di riscaldamento e acqua calda sanitaria negli edifici in condominio, individuando i parametri necessari a contabilizzare i consumi volontari di calore delle singole unità immobiliari e quelli c.d. involontari.
Il processo di approvazione e revisione della norma tecnica prevede diversi passaggi, fra i quali l’inchiesta pubblica: si tratta di una fase assai importante, nella quale il progetto elaborato e approvato dall’organo tecnico viene posto a disposizione degli operatori del settore di interesse , affinché costoro possano esprimere commenti che saranno raccolti ed esaminati dall’organo che poi emanerà la norma definitiva.
La norma Uni 10200 era già stata posta in inchiesta pubblica subito dopo l’entrata in vigore del D.lgs 102/2014: in data 14/04/2016 è stato posto in inchiesta pubblica UNI il testo del progetto E0208F600 “Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale, estiva e produzione di acqua calda sanitaria – Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, estiva e produzione di acqua calda sanitaria”.
A seguito dei commenti pervenuti, la commissione CTI preposta ha apportato modifiche al testo originario che, plausibilmente, comporteranno una nuova fase di inchiesta pubblica, sicché i tempi di definitiva emanazione della norma tecnica – in una materia che molto ha fatto discutere – rischiano di allungarsi ulteriormente.
Peraltro il termine per l’adeguamento degli impianti ha subito di recente una proroga al 30 giugno 2017.
© massimo ginesi 24 gennaio 2017